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Stai fresco

Stay fresh

Aspetta e spera. Stai fresco, quindi avrai un alto grado di conservazione date le basse temperature, quindi durerai più a lungo, quindi puoi anche attendere. Indica a volte anche un certo grado di disillusione relativo a qualcosa che forse non si verificherà mai…
Es. “Stai aspettando Giangiuseppa?” “Allora stai fresco!”. (Giangiuseppa è una nota ritardataria…)

Tot: 3 Avg: 5
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Incartapecorito

Inpapersheeped

Si può usare in vari modi. In genere è un epiteto rivolto a chi ha subito un invecchiamento rapido ed evidente tale da avere un aspetto piuttosto raggrinzito proprio della carta pecora (materiale prodotto attraverso la lavorazione della pelle di pecora, su cui un tempo si usava scrivere). Allo stesso modo si può intendere da un punto di vista “spirituale”, rivolto a chi ha un cuore inaridito, e irrigidito in schemi ormai sorpassati. Dare a qualcuno dell’incartapecorito altresi può essere una esortazione a sbloccarsi. La carta pecora è rigida e rugosa, si può rivolgere dunque a chi, in un particolare momento, rimane incantato senza proferire parola. es. Svegliati! Ma che ti sei incartapecorito?

Tot: 4 Avg: 5
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Beato chi c’ha n’occhio

Blessed is he who has an eye

A volte preceduto da un “seeeee” molto prolungato. Modo di dire di grande utilità dialettica. A volte diventa necessario porsi in una posizione di apparente svantaggio per sfuggire alle proprie responsabilità. In sintesi è un po’ come dire: “Io sto talmente impicciato che non ho neanche gli occhi, a tal punto che sono portato a considerare beato persino chi di occhio ne ha uno solo.”
Il riferimento a Polifemo è abbastanza evidente. Oh forse no…

Tot: 3 Avg: 4
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A Cavacecio

To Minechickpea

Combinazione umana di posizioni, che si attua tra due persone (in cui una porta a cavacecio l’altro) ponendo le gambe a cavallo del collo o anche l’inero busto sulle spalle (come fosse uno zainetto).
Di solito si mette in atto quando qualcuno è impossibilitato a camminare, o per lo meno molto stanco.
Lo si fa con i bambini (spesso), anche per permettere loro una visione da posizione più elevata.
Insomma una parola che esprime mutua solidarietà, e tutto il bello di aiutare e di aiutarsi. Nessuno sa da dove venga esattamente (perchè mai dovremmo cavare un legume per essere portati sulle spalle?), ma questa volta ce la teniamo così, senza indagare oltre, in tutta la sua fattiva poesia…

Tot: 3 Avg: 5
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Ma dando vieni? Dalla montagna del sapone?

But where do you come from? From the Soap Mountain?

Storia interessante… si diceva così a Roma nei tempi de “na vorta”. “Magnà er sapone” cioè fare le bolle dalla bocca. Bolle = Aria (tralaltro profumata). Mancanza di consistenza. Ovvero dire fandonie. Adulare. Truffare, imbrogliare.
E così accadde che, durante il fascismo, il Duce, impegnato in solerti spostamenti di interi quartieri, promise nuove e sfavillanti case agli sfollati, costruite nella collinosa borgata di Primavalle.
Questo valoroso quartiere Romano un po’ più alto del solito rispetto al resto, si guadagnò così l’appellativo di “montagna del sapone”, a causa della truffa con cui il dittatore mascellone li aveva raggirati. Così… chi viene dalla montagna del sapone è un ingenuo, un po’ credulone, e più in genere una vittima inconsapevole (se non altro in un primo momento visto che ben presto i Primavallesi si accorsero di quanto vacue fossero, come sempre, le parole dei politicanti).

Tot: 4 Avg: 4.3
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Pe’ puzza e pe’ miracolo

By bad smell and by miracle

E’ bastato o basterà veramente poco per ottenere un qual certo risultato. Una inconsistente distanza ha separato il successo dal fallimento. Inoltre l’avvento di forze divine ha provveduto a risolvere la situazione, e di certo non è cosa frequente. In sostanza ci vuole più impegno, altrimenti non ce la faremo.

Tot: 1 Avg: 4
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Manco a li cani…

Miss w ings dogs

E’ un espressione dura, della Romanità più popolare, dalle nostre periferie dove il sole del buon dio non da i suoi raggi.
Ci ricorda che qualcosa può essere talmente brutto, talmente indigeribile, talmente orribile, che neanche un cane, sebbene notoriamente di stomaco forte, potrebbe accettarlo. A volte si dice di persona e in un senso puramente estetico. Talvolta di cibo. La traduzione è questa volta un tantino letterale e fantasiosa…

Tot: 1 Avg: 5
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Bella/o su tutte le rote

Beautiful on all wheels

Complimento di gran stile! Il riferimento è alle ruote del lotto. Infatti ogni città “importante” ha la sua specifica ruota della fortuna e quindi la sua propria lotteria. Da sempre la sorte si collega alla bellezza e all’amore, in un viscerale intreccio costante nell’arco delle nostre esistenze. Talvolta la fortuna al gioco non va di pari passo con l’amore (fortunato al gioco, sfortunato in amore) e allo stesso tempo si dice che le grazie della dea bendata non fanno alcuna discriminazione (la fortuna è cieca).
E’ un intreccio ancestrale che dopo secoli di stretta relazione, giocando un ruolo di prim’ordine all’interno della vita, arriva a ricordarci che una donna o un uomo possono essere belli su tutte le rote, quindi in ogni città, ovunque si trovano non temono confronti.
Laddove la ruota gira, la bellezza può rimanere un dato inconfutabile, pur soggettivamente parlando.

Tot: 1 Avg: 4
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